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La casa di sabbia e nebbia
(Usa 2003) di Vadim Perelman con Jennifer Connelly,
Ben Kingsley, Ron Eldard, Jonathan Ahdout
Accidenti! Hai un titolo ed un trailer che ti fanno
pensare a qualcosa dalle parti de L'ultimo sogno
et similia, ti appresti ad addormentarti dopo mezz'ora ed invece
ti ritrovi catapultato in un vero e proprio girone infernale dove una
casa diventa il campo della battaglia tra due (e forse più) disperati.
La sabbia è quella con cui è costruito il Sogno
Americano (sia per gli stranieri che per gli Americani) e la
nebbia è quella (provocata dall'alcool o dalla frustrazione) che
offusca la mente di Kathy e Behrani.
L'esordiente Vadim Perelman (di origini russe, cacciato
dal corso di cinema dell'Università di Ryerson
a Toronto) racconta una storia terribilmente drammatica,
senza neanche un barlume di speranza. E lo fa con una regia controllata
che bandisce ogni fighettata postmoderna, con uno sguardo attento alle
contraddizioni (anche paesaggistiche) del "grande paese". Ma
La casa di sabbia e nebbia è soprattutto
un film di attori e qui furoreggia un Ben Kingsley al
quale va il mio Oscar personale (se lo vincerà
o meno non conta) per la sua interpretazione dell'ex colonnello dell'aviazione
iraniana. Un uomo frustrato, contraddittorio (dopo un manrovescio alla
moglie, prega il figlio di non diventare come lui), straniero suo malgrado
(in Iran lo ucciderebbero) e disperato fino alla struggente
fine.
(Rosario Gallone)
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