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L'arco (Corea
del Sud 2005) di Kim Ki-duk con Han Yeo-reum, Jeon Sung-hwan, Seo
Ji-seok
L'arco può essere
strumento che dà la vita (in quanto musicale) o la morte (in quanto arma).
Un unico significante con due significati: eros e tanatos.
Il vecchio protagonista dell'ultimo lavoro di Kim Ki-duk lo
utilizza in entrambi i sensi e, comunque, con riguardo ad un solo oggetto
(da difendere o di desiderio): la giovane che è con lui da dieci anni
su di un barcone e che intende sposare al compimento del sedicesimo anno
di età. L'osannato (e fin qui, per il sottoscritto, sopravvalutato) regista
coreano imbastisce un triangolo forse derivativo, ma di indubbio fascino
e, nonostante gli estenuanti silenzi, di una certa presa sullo spettatore.
L'ending, però, è terribilmente cheap con
un folkloristico matrimonio ed un successivo "primus dies"
con eccentrica reincarnazione e copula con dardo. Non si trattengono le
risate. E non credo sia un effetto voluto.
(Rosario
Gallone) |
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