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Angela (Italia 2002) di Roberta Torre con Andrea Di Stefano, Donatella Finocchiaro, Mario Pupilla, Erasmo Lobello, Toni Gambino, Matteo Gulino

Angela, la bella moglie di un trafficante di droga palermitano che utilizza un negozio di calzature come copertura, collabora all'organizzazione criminale effettuando consegne e gestendo i rapporti con gli acquirenti. La sua passione per il giovane braccio destro del marito e l'arresto dell'intera banda da parte della polizia manderà in frantumi la sua esistenza.
Dopo i personalissimi ma "eccessivi" Tano da Morire e Sud Side Story era facile credere che l'estro registico di Roberta Torre potesse arenarsi. Invece il ritorno della regista milanese trapiantata a Palermo le ha permesso di rivelarsi autrice di grande caratura. Angela (sottotitolo: Da una storia vera ) è infatti un'opera matura e densa, evidente risultato di un'attenta progettazione artististica fondata su basi solide. La m.d.p. segue la perfetta Donatella Finocchiaro, un ogetto profilmico da tenere in considerazione, come farebbe in un film dei Dardenne, mentre la distanza analitica della regia evoca lo spirito di Bresson: è impossibile non pensare a Pickpocket durante le sequenze che mostrano i passaggi di mano delle buste di eroina e alla luce del fatto che si sta seguendo, senza alcuna ricattatoria enfasi drammatica, la discesa agli inferi di un individuo umano e appassionato fornito di una personalità criminale.
Merita grandi elogi la fotografia polimorfa di Daniele Ciprì che amplifica il portato emotivo di ogni sequenza e che non sembra, anche in virtù dello stile della colonna sonora di Andrea Guerra che molto riporta a certi momenti à la In the Mood for Love (Wong Kar-Wai, 2000), essere lontana, nelle intenzioni e nei risultati da quel che avrebbe potuto fare un Christopher Doyle.
Presentato a Cannes 2002 nella “Quinzaine des realisateurs"

(Giacomo Fabbrocino)






























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