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Alexandra's Project

(Australia 2003) di Rolf De Heer, con Gary Sweet, Helen Buday, Bogdan Koca, Jack Christie, Samantha Knigge

Per Steve (Gary Sweet) sembra profilarsi una bel compleanno: in ufficio riceve una promozione e, per la sera, si aspetta una festa a sorpresa organizzata per lui dai figli e dalla moglie Alexandra (Helen Buday): Tuttavia al suo ritorno a casa non trova nessuno: l'appartamento è deserto e l'unica sorpresa è una videocassetta sulla quale campeggia la scritta "play me". Steve la inserisce nel videoregistratore e sul monitor appare Alexandra che inizia un lungo e crudele monologo: non sopporta più il marito reo di non aver sposato lei, ma solo il suo corpo e quindi meritevole di una punizione esemplare. Il decimo lungometraggio di Rolf De Heer, forse il più prolifico e festivaliero autore australiano degli ultimi anni, si basa su una struttura solidissima che forse solo nel finale, decisamente implausibile, cede a favore della necessità di dimostrare una tesi. Il direttore della fotografia Ian Jones rende in chiave drammatica la lezione luministica hopperiana ed il suo lavoro è forse il più grande pregio del film. Sorprendente in alcuni punti e a volte tesissimo Alexandra's Project, prodotto anche dalla Fandango di Domenico Procacci, è un film moralmente ambiguo che mette lo spettatore nella difficile condizione di non poter simpatizzare con nessuno dei due antagonisti costringendolo, almeno per qualche minuto dopo la visione, a rimanere nel piccolo sistema che ha creato.

(Giacomo Fabbrocino)

Gary Sweet

Helen Buday

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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