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A mia madre piacciono le donne

(Spagna 2001) di Inés Parìs, Daniela Frejeman con Leonor Watling, Rosa Mà Sarda

Non c'è niente da fare, lo showbiz' può inglobare qualsiasi cosa, anche le trasgressioni apparentemente più forti. I personaggi sopra le righe delle prime opere di Almodovar ora diventano protagonisti di innocue commedie, spigliate e gradevoli, questo sì!, ma tutt'altro che disturbanti e anticonvenzionali. Anzi è il loro essere accomodanti e concilianti che ne dà la cifra stilistica. A mia madre piacciono le donne rientra perfettamente in questo schema che, a quanto sostengono le due registe, si rifa principalmente a Woody Allen. E da Allen arriva direttamente la Elvira di Leonor Watling, nevrotica, insicura su tutto (anche sulla sua sessualità, una volta appreso del lesbismo della madre) e goffa. E' lei il motore della vicenda con il contorno di sorelle (una sposa infelice, l'altra giovane rocker artatamente ribelle), di mamma, amante ceca di mamma, editore sfrutattore, romanziere innamorato. Non chiedete a questo film di dirvi qualcosa di interessante dal punto di vista sociologico. Certo, che una commedia in cui una genitrice non più giovane riveli alle figlie la propria omosessualità arrivi senza grossi scandali nelle sale, la dice lunga su quanto in là si sia spostato il limen che dà scandalo per i conservatori. D'altra parte, che il film abbia impiegato due anni per giungere da noi è altrettanto indicativo.

 

(Rosario Gallone)


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