|
|
|
8 Mile (Usa
2002) di Curtis Hanson con Eminem, Kim Basinger, Brittany Murphy, Mekhi
Phifer
Marshall Bruce Mathers III, in
arte Eminem, non è la pop star di turno sulla quale confezionare
ad hoc un film pronto per essere consumato da platee di adolescenti. Non
è Mariah Carey, né Britney Spears tanto meno
le Spice Girls. Non so perché Alessandra De Luca
(su Segnocinema n.120) la pensi così. Daccordo,
Eminem non sarà Mariah Carey né Britney Spears.
8 Mile, però, è un film confezionato ad hoc
per il pubblico dellEminem rapper. E abbastanza scontato
che non ci troviamo di fronte a Glitter o a Crossroads,
ma è altrettanto scontato che, mentre in questi due film troviamo
ciò di cui la Carey e la Spears parlano
nelle loro canzoni (amori più o meno corrisposti, adolescenza e sacrifici
per sfondare), in 8 Mile seguiamo la storia di un ragazzo
bianco in un quartiere proletario, con una madre poco affidabile, amici
e nemici afroamericani con cui confrontarsi sul loro territorio: quello
delle sfide rap. Ma non sono questi i temi controversi per cui Eminem ha
ottenuto le prime pagine delle riviste ed ha venduto milioni di dischi?
Cosa rende questa pellicola tanto diversa da un musicarello con Gianni
Morandi? Mi dispiace, ma non mi unisco al coro dei consensi (Eminem
attore! Interpreta il personaggio di sempre!) e mi infastidisce anche lipocrita
epilogo in cui Jimmy Smith rinuncia al successo per badare alla sua
famiglia.
(Rosario
Gallone)
|
|
|
|
|